A Roma l’Osservatorio interdisciplinare su social, media e comportamento

Le neuroscienze, la psicologia sociale, la scienza e l’informatica aiutano a comprendere le conseguenze dell’immersione costante nei social media fissando uno schermo. Atteggiamenti che incidono sul nostro comportamento, ma possono cambiare anche il nostro cervello? Sia gli esperti di Intelligenza Artificiale sia gli studiosi di scienze comportamentali possono fornire le risposte, e aiutarci a comprendere il ruolo degli algoritmi nel filtrare le informazioni online a cui abbiamo accesso. E l’Osservatorio TuttiMedia ha riunito a Roma circa 30 esperti provenienti da diverse discipline scientifiche e umanistiche, con l’obiettivo di rivolgersi soprattutto a chi ha il compito di effettuare scelte politiche, e stabilire normative sui temi dell’informazione digitale.

Un documento interdisciplinare per una nuova linea di ricerca

L’Osservatorio TuttiMedia e l’Unione Europea hanno quindi avviato un lavoro congiunto per stabilire le regole di una corretta informazione su questi temi e comprendere in che misura l’uso dei social media, l’immersione su uno schermo o nella VR modifichino il comportamento dell’individuo. A questo scopo è stato definito un documento interdisciplinare con i punti di vista di esperti in diverse discipline (teologia, data analyst, media theorist, economia, neuroscienza…) provenienti da diversi Paesi.

“Le linee guida della scienza dei nuovi media saranno presto un manifesto perché in questi due giorni abbiamo posto le basi per una nuova linea di ricerca”, aggiunge Derrick de Kerckhove, direttore scientifico dell’Osservatorio TuttiMedia.

Verificare l’influenza sui processi cognitivi e affettivi a livello individuale e collettivo

Gli psicologi già lanciano l’allarme sulla ridotta capacità di attenzione nei giovani adulti a causa della costante esposizione ai flussi di informazioni online, riporta Askanews.

“L’influenza sui processi cognitivi e affettivi sia a livello individuale sia collettivo ha bisogno di essere verificata empiricamente da una prospettiva strettamente scientifica e multidisciplinare”, spiega Roberto Viola, direttore del dipartimento della Commissione Europea responsabile dello sviluppo di un mercato unico digitale.

“Una visione capace di suggerimenti per i futuri programmi di ricerca europea”

Per generare nei Paesi dell’Unione europea una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva è necessario comprendere se e come i social media possano essere capaci di “innescare azioni collettive anche nella crescente diffusione dell’odio”, aggiunge Maria Pia Rossignaud, vice presidente Osservatorio TuttiMedia.

Secondo Maria Pia Rossignaud è fondamentale partire da basi scientifiche, e “il simposio romano è la prima esplorazione di un percorso che conduce verso una visione interdisciplinare sui social media. Una visione capace di suggerimenti per i futuri programmi di ricerca europea, le future tecnologie digitali e le future politiche e misure normative”.