Facebook, guerra ai deepfake in vista del voto Usa

Prosegue la guerra ai deepfake dichiarata da Facebook. Se a settembre il social network, insieme a colossi come Microsoft e Amazon, aveva lanciato l’iniziativa Deepfake Detection Challenge a dicembre si è alleato con Reuters per la creazione di un corso online per imparare i riconoscerli, e ora li mette al bando.

La compagnia di Mark Zuckerberg ha infatti annunciato che eliminerà dalla propria piattaforma i contenuti “manipolati allo scopo di ingannare”, considerati la nuova frontiera della disinformazione, preservando tuttavia le parodie e la satira. L’annuncio arriva in un momento in cui i social network sono chiamati a ripulire le proprie piattaforme da fake news e contenuti ingannevoli in vista delle elezioni presidenziali americane, che si terranno a fine 2020.

Video creati per creare uno scambio di identità

In un post firmato dalla vicepresidente del Global Policy Management, Monika Bickert, Facebook fa sapere che rimuoverà i contenuti modificati “in modo che non risultano evidenti a una persona comune, e che probabilmente indurrebbero a pensare che un soggetto del video abbia detto parole che in realtà non ha pronunciato”. I deepfake sono infatti video creati con una tecnica che sfrutta l’intelligenza artificiale per sovrapporre due volti in un video, creando uno scambio di identità e consentendo, appunto, di far dire a un politico frasi che non ha mai pronunciato. “Sebbene siano ancora rari su internet – prosegue Bickert – rappresentano una sfida significativa per la nostra industria e per la società”.

Un corso online per imparare a individuare foto, video e audio falsi

Per capire se un video è stato manipolato, la compagnia si avvarrà perciò dei suoi 50 partner mondiali per il fact checking in 40 lingue. Già a settembre, il social network di Mark Zuckerberg era entrato in una coalizione composta da diverse aziende e università, la Deepfake Detection Challenge, impegnandosi a investire 10 milioni di dollari per creare video con ricercatori che spiegano come individuare i video contraffatti, riporta Ansa. L’alleanza con l’agenzia di stampa Reuters, invece, è stata stipulata allo scopo di creare un corso online che individui i video manipolati. Il corso dura 45 minuti ed è concepito per dare ai giornalisti gli strumenti per individuare ed evitare foto, video e audio falsi.

Fermare il fenomeno delle disinformazione online

L’iniziativa fa parte del Facebook Journalism Project, e nel corso del 2020 il social e l’agenzia di stampa terranno eventi pubblici congiunti sul tema.

“La collaborazione con Reuters è importante sia per i giornalisti sia per noi per fermare il fenomeno delle disinformazione online”, commenta la portavoce di Facebook Julia Bain. “Il 90% delle notizie manipolate che vediamo online – aggiunge Hazel Baker di Reuters – sono video contraffatti, penso sia un punto di partenza importante”. Per ora il materiale è disponibile in inglese, spagnolo, arabo e francese, e si pensa a una traduzione in altre 12 lingue