Giugno 2020, migliora il clima di fiducia per consumatori e imprese

Dopo mesi pesanti, migliora leggermente il clima di fiducia di imprese e consumatori. A decretare questa spinta verso l’alto del sentiment degli italiani è l’Istat, sulla base dei dati raccolti a giugno 2020. Gli indicatori sono tutti in salita rispetto al mese di maggio: sia l’indice del clima di fiducia dei consumatori (da 94,3 a 100,6) sia l’indice composito del clima di fiducia delle imprese (da 52,7 a 65,4). Anche se la crescita riguarda tutte le componenti, ci sono però delle differenze in termini di intensità: migliora nettamente per il clima economico (da 72,9 a 87,2) e per il clima futuro (l’indice passa da 93,1 a 105,6) mentre il clima personale e quello corrente registrano incrementi più contenuti (da 100,9 a 104,5 e da 95,0 a 96,4, rispettivamente).

La fiducia delle imprese meno dinamica rispetto a quella dei cittadini

Sono invece decisamente più cauti i miglioramenti relativi al clima di fiducia delle imprese, che restano comunque depressi rispetto ai dati registrati nei mesi antecedenti l’emergenza sanitaria dovuta al coronaviurs. In particolare, l’Istituto di Statistica rileva che nell’industria l’indice di fiducia del settore manifatturiero sale da 71,5 a 79,8 e nelle costruzioni aumenta da 108,4 a 124,0. Per il comparto dei servizi, si evidenzia una risalita dell’indice sia nei servizi di mercato (da 38,9 a 51,7) sia nel commercio al dettaglio (l’indice passa da 68,0 a 79,1). 

Il “clima” nei diversi settori merceologici

L’indice di fiducia delle imprese ha però andamenti molto diversi a seconda dei settori merceologici: nell’industria manifatturiera migliorano sia i giudizi sugli ordini sia le attese di produzione. Le scorte di prodotti finiti sono giudicate in lieve accumulo rispetto al mese scorso. Per le costruzioni, l’aumento dell’indice è determinato da un deciso miglioramento dei giudizi sugli ordini a cui si unisce un aumento delle aspettative sull’occupazione presso l’impresa. Nei servizi di mercato, l’incremento dell’indice è determinato da un forte aumento delle attese sugli ordini il cui saldo rimane però ancora negativo; i giudizi sia sugli ordini sia sull’andamento generale dell’azienda registrano un lieve miglioramento. Con riferimento al commercio al dettaglio, recuperano decisamente le aspettative sulle vendite future il cui saldo torna positivo per la prima volta dall’inizio degli effetti della pandemia. Per concludere, le scorte di magazzino sono ritenute in diminuzione, tuttavia le imprese manifestano un lieve peggioramento dei giudizi sulle vendite. Il miglioramento della fiducia è diffuso sia alla grande distribuzione sia a quella tradizionale.