Il fashion renting esplode anche in Italia

Si chiama fashion renting e arriva dall’America, ma sta esplodendo anche in Italia. Il noleggio di abiti griffati è un trend che non solo realizza il sogno di ogni donna di avere a propria disposizione un armadio pressoché infinito, ma rappresenta un antidoto al fast fashion, e quindi alla produzione eccessiva e indiscriminata di indumenti low cost “usa e getta”. A guidare la crescita del settore è soprattutto il noleggio online, che secondo Allied Market Research nel 2023 varrà la cifra record di 1,9 miliardi di dollari. È quanto emerge da uno studio condotto da Espresso Communication per DressYouCan, startup milanese di fashion renting, per indagare sulle nuove abitudini fashion degli italiani.

Un nuovo modo di consumare soprattutto per Generazione Z e Millennial

“Il fashion renting – sottolinea Giovanni Maria Conti, docente di Storia e Scenari della Moda presso il Politecnico di Milano – rappresenta un nuovo modo di consumare soprattutto per Generazione Z e Millennial, i target più attenti alla sostenibilità”.

Ma noleggiare gli abiti permette anche di essere più felici, riporta Adnkronos. Se per anni lo shopping è stato considerato quasi una sorta di strumento terapeutico attualmente i consumatori sembrano preferire le esperienze agli acquisti. E a differenza dell’acquisto di numerosi abiti il noleggio è una vera e propria esperienza.

Un trend amato anche dalle influencer

Questo nuovo trend è amato anche dalle influencer. “Ricevere direttamente a casa o nella location dell’evento il proprio vestito rende tutto più facile, perché spesso si parla di abiti di un certo valore – spiega l’influencer Marie-Loù Pesce – e in questo modo non si rischia di sporcare, stropicciare o rovinare il capo”.

Concorda anche Pamela Soluri, secondo la quale “Grazie al fashion renting l’alta moda non è più un’utopia e noi fashion victim possiamo vivere in qualsiasi momento una magnifica Haute Couture Experience”. Ma non solo, è anche la nuova frontiera del risparmio e un’intelligente soluzione all’eterno problema femminile del dress code nelle occasioni speciali..

Ogni anno nella sola Ue generati 16 milioni di tonnellate di rifiuti tessili

L’ultimo aspetto da analizzare, ma non meno importante, è che il fashion renting permette di ridurre l’inquinamento. Acquistare meno capi d’abbigliamento è oggi fondamentale per salvaguardare il Pianeta. Come riporta El País negli ultimi 15 anni la durata dei capi di abbigliamento è diminuita del 36% e oggi i vestiti hanno una vita media inferiore ai 160 utilizzi, una situazione che genera ogni anno 16 milioni di tonnellate di rifiuti tessili nella sola Unione europea. Inoltre, avvisa il The Guardian, se nei prossimi anni non ci sarà un cambio di passo di qui al 2050 l’industria del tessile sarà responsabile di un quarto del consumo del carbon budget, causando un aumento della temperatura di ben 2°C.