Italiani impreparati, e le imprese non trovano i profili adatti

La formazione insufficiente dei candidati italiani è la prima barriera che impedisce alle imprese di trovare i profili di cui hanno bisogno. Comune a tutte le categorie di lavoratori, colpisce dai manager agli impiegati, dai professionisti dei servizi agli operai non qualificati, anche se soprattutto i tecnici e gli operai specializzati. Anche l’invecchiamento della popolazione influisce in maniera negativa per tutte le qualifiche, dall’alta specializzazione in giù. Sono alcuni dei risultati dell’indagine Impreparati? Sì, e non solo. I perché della difficoltà di reperimento di alcune figure professionali chiave, condotta su 1.160 dipendenti di Randstad, l’operatore mondiale nei servizi per le risorse umane, specializzati nella selezione del personale.

La carenza maggiore è nella preparazione scolastico-universitaria

Secondo il 66,7% dei professionisti Hr italiani di Randstad la carenza maggiore è riscontrabile nella preparazione scolastico-universitaria (63,9%) e nell’invecchiamento della popolazione (62%). Un altro fattore che ostacola la selezione di profili idonei è l’apertura alle problematiche ambientali (55,3%), nell’automazione (54,8%), nella digitalizzazione (53,1%), nella diversificazione dei rapporti di lavoro (46,9%), e nell’internazionalizzazione delle imprese (45,8%). Più marginale il ruolo dei fenomeni migratori (31,4%) e della globalizzazione dei mercati (34,5%).

Globalizzazione e apertura alle problematiche ambientali

La globalizzazione dei mercati e l’internazionalizzazione delle imprese trovano impreparate le figure di più alto livello come i manager, mentre la mancanza di esperienza di diversificazione nei rapporti di lavoro crea rigidità soprattutto per gli impiegati, le professioni dei servizi e gli operai. L’apertura alle problematiche ambientali (55,3%) raggiunge invece i livelli più elevati nelle professioni dei servizi, quelle più vicine ai consumatori, A riprova che sono questi ultimi a trainare la domanda di qualità dell’ambiente stesso, riporta Adnkronos.

Gli ostacoli al cambiamento nelle diverse categorie professionali

La ricerca ha anche indagato gli ostacoli al cambiamento presenti nei profili dei candidati appartenenti alle diverse categorie professionali. Fra i manager le lacune più evidenti riguardano la propensione all’innovazione e la scarsa sensibilità per l’organizzazione (24%), seguita da stili aziendali inadeguati (22%). Per i profili altamente specializzati le principali barriere sono rappresentate dagli stili aziendali inadeguati (23%), la scarsa conoscenza-formazione (22%) e i problemi di natura organizzativa (18%). Per i tecnici il primo ostacolo invece è la scarsa conoscenza-formazione (26%), seguita dagli stili aziendali inadeguati (22%). La scarsa conoscenza è la barriera più evidente anche fra gli impiegati (29%), che mostrano anche evidenti lacune organizzative (22%). Il problema principale dei professionisti dei servizi è la scarsa sensibilità per l’organizzazione (27%), seguito da problematiche di carattere sociale (20%).