Meno morti per incidenti stradali grazie all’intelligenza artificiale

Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2018 sono 1,5 milioni le persone decedute a causa di incidenti stradali in tutto il mondo, di cui più della metà pedoni e ciclisti. La buona notizia è che, almeno in Italia, dall’inizio del nuovo millennio il numero dei decessi dovuti a incidenti stradali è diminuito notevolmente. Da quanto emerge da un’elaborazione a cura del Centro Studi Auto Aziendali su dati Istat le vittime sono passate dalle 7.096 nel 2001 alle 3.378 nel 2017, con un calo, quindi, del 52,4%. Il risultato raggiunto dipende dall’effetto congiunto di diversi fattori di miglioramento, da quelli introdotti nella normativa stradale al maggior numero di controlli, dal miglioramento delle infrastrutture a quello avvenuto nella qualità delle auto. Ma anche dalla sempre maggiore disponibilità dei dati rilevati dai sensori installati a bordo dei veicoli, e soprattutto dall’AI, che consente un’interpretazione dei dati sempre più sofisticata.

Telecamere di bordo, sistemi di geolocalizzazione e app

Telecamere di bordo, sensori, scatole nere e sistemi di geolocalizzazione: oggi sulle automobili esiste già una grande quantità di soluzioni tecnologiche che permettono di raccogliere dati al fine di aumentare la sicurezza sulle strade. Si tratta di informazioni sulla localizzazione del veicolo, su stili di guida o consumi, nonché sulla possibilità di monitorare lo stato d’uso del veicolo e dei parametri esterni, come condizioni stradali e atmosferiche, traffico, o situazioni di rischio. Ci sono però anche altre soluzioni, come l’app VizibleZone, sviluppata da una startup israeliana per arginare il problema degli incidenti stradali dovuti ai cosiddetti pedoni invisibili, quelli che spuntano all’ultimo momento davanti a un’auto, che spesso non riesce a fermarsi in tempo. Grazie all’AI l’app crea modelli stradali basati sui dati GPS anonimizzati, raccolti dagli smartphone di pedoni e automobilisti, e segnala sui device eventuali pericoli, riporta IlFattoQuotidiano.

Software in grado di fare analisi molto complesse

“Per incrementare la sicurezza dei veicoli in circolazione – afferma Luciano Bononi, professore all’Università di Bologna – l’enorme mole di dati oggi disponibile può essere elaborata da software in grado di fare tre tipi di analisi molto complesse, e cioè analisi predittive, prescrittive e cognitive”.

Se l’analisi predittiva consente di ricavare dai dati una previsione sugli eventi che si verificheranno in futuro, riferisce Ansa, l’analisi prescrittiva fornisce indicazioni su cosa sia opportuno fare per reagire nel modo migliore al verificarsi di determinati eventi.

Obiettivo, zero morti sulle strade

L’analisi cognitiva, invece, grazie alla messa a punto di algoritmi di AI sempre più avanzati, è in grado di trasformare i dati grezzi in conoscenza, e trasmettere queste informazioni all’uomo in linguaggio naturale, al fine di supportarlo nel prendere decisioni sempre più accurate, tempestive e corrette. La prospettiva, pertanto, “è che in futuro con questi sistemi di Intelligenza Artificiale si renderà sempre più sicura la guida dei veicoli – aggiunge Luciano Bononi – rendendo non più utopistico l’obiettivo zero morti sulle strade”.