Per gli italiani la lingua inglese è un “motore mentale”

Chi conosce l’inglese oggi probabilmente non sarebbe la stessa persona se non l’avesse studiato, non avrebbe avuto la stessa apertura verso le culture straniere, e probabilmente non avrebbe fatto le stesse esperienze in tema di viaggi. Per non parlare del lavoro e delle relazioni: secondo i risultati della ricerca commissionata da Novakid, la scuola di inglese online, all’Istituto AstraRicerche, per oltre quattro persone su dieci la conoscenza dell’inglese è stata l’arma per stringere rapporti più stimolanti.
In sintesi, grazie alla spinta ricevuta dal “motore mentale” rappresentato dalla lingua inglese gli italiani si definiscono persone diverse. Una spinta ancora più importante per i giovani, per i quali la padronanza della lingua può cambiare le future opportunità sociali (87%) e lavorative (80%).

Il grado di conoscenza da parte degli adulti

Più della metà del campione afferma di avere un livello di conoscenze adeguato sia a livello professionale sia privato. Se l’importanza dell’inglese sembra indiscutibile è altrettanto vero che per buona parte del campione intervistato il livello raggiunto è buono o almeno coerente con le proprie necessità. Pensando al proprio livello di competenza, infatti, quasi il 40% afferma che non ha intenzione di migliorare il proprio livello di conoscenza, e c’è una buona percentuale che si sente addirittura di poter trascurare la lingua. Quanto al mondo lavorativo, il 67% degli intervistati è convinto che la padronanza della lingua inglese incida in una certa misura nell’occupazione e nel percorso di carriera, e il 28% pensa addirittura che faccia la differenza. La percentuale più alta di chi lo ritiene fondamentale è composta principalmente da giovani dai 18-24 anni, e dal range più senior, dai 55-65 anni.

L’utilità per la vita sociale e di relazione

Ma l’inglese non è considerato utile solo per la vita lavorativa: il 49% degli intervistati dichiara che la conoscenza di questa lingua è stata più che utile anche nella vita sociale e di relazione. In particolare, la conoscenza dell’inglese ha aiutato gli intervistati ad ‘aprirsi’ al mondo, alle culture straniere (56%), a viaggi ed esperienze (54%), e ai rapporti di amicizia (41%). È proprio questa funzione sociale e culturale dell’inglese che spinge molte persone a prediligere un metodo di apprendimento autonomo e personale, fatto di azioni quotidiane.

Imparare con la musica e viaggi

Tanto che il 52% afferma di avere migliorato le proprie competenze grazie alla visione di contenuti multimediali in lingua, il 49% dà il merito a viaggi in paesi anglofoni, il 43% alla lettura di libri in inglese e il 40% all’ascolto di musica internazionale.  Quanto agli aspetti della lingua che la popolazione italiana ritiene più difficili e ostici è la ‘conversazione’ l’elemento che più mette alla prova gli intervistati. Il 61% ritiene infatti difficile conseguire un buon livello di confidenza nel parlare, mentre il 59% ha difficoltà nell’ascolto e nella comprensione. A mettere in crisi gli italiani è soprattutto la pronuncia (difficile per il 69%), ma anche il vocabolario e la grammatica (rispettivamente 58% e 57%).