Sanità digitale, come garantire assistenza di qualità e risparmio sui costi

L’Osservatorio sanità digitale di Aidr, l’Associazione italian digital revolution, vuole porsi come interlocutore tra cittadino e istituzioni per offrire soluzioni, e alternative valide, nel campo della sanità. Un esempio su tutti, la telemedicina, che secondo Aidr oltre a garantire un’assistenza migliore, cure adeguate e personalizzate ai cittadini, può incentivare anche la riduzione dei costi sanitari a fronte di investimenti nelle nuove tecnologie. Secondo l’Osservatorio, infatti, promuovendo la consultazione e la cura a distanza, il digitale nel caso dei malati cronici sarebbe in grado di produrre risparmi fino al 20%.

L’informatizzazione completa porterebbe a risparmiare fino al 5% per le spese sanitarie

“Oggi la spesa sanitaria si aggira intorno ai 150-160 miliardi di euro, di cui 110-120 miliardi sono garantiti dallo Stato, il resto dai singoli cittadini – spiega il responsabile dell’Osservatorio, Andrea Bisciglia -. Le nuove tecnologie, a fronte di una migliore qualità e assistenza, offrono un oggettivo risparmio. Grazie alla completa informatizzazione della sanità si potrebbe risparmiare fino al 5% della spesa sanitaria”.

Tra il 2012 e il 2017 il Servizio sanitario nazionale ha perso 26.561 lavoratori

Secondo la Ragioneria generale dello Stato, riporta Askanews, tra il 2012 e il 2017 il Servizio sanitario nazionale ha perso 26.561 lavoratori, il 3,9%, una percentuale che fa arrivare il totale dei dipendenti a quota 648.058, pari a un quinto dei lavoratori della Pubblica Amministrazione. Le perdite maggiori in valori assoluti sono quelle riportate dal personale infermieristico, che in questo arco di tempo ha perso7.055 unità. Le altre categorie del comparto sanità che hanno dovuto rinunciare al maggior numero di unità di personale in valori assoluti sono quelle dei profili del ruolo amministrativo (-6.102 unità), dei profili del ruolo tecnico (-4.727 unità), e i medici, che nel 2017 risultano essere 3.448 in meno rispetto al 2012, pari a -3.16%.

“Una oggettiva incapacità del Ssn di assistere e curare al meglio i cittadini”

Si tratta di una sottrazione di personale che rappresenta il 13% delle perdite del Sistema sanitario nazionale. Per non parlare degli odontoiatri, che hanno perso il -39,61% delle figure professionali dipendenti. In totale i dentisti della sanità pubblica oggi sono appena 93. “Praticamente scomparsi – sottolinea il presidente dell’Osservatorio Aidr -. Tutto questo può tradursi in una oggettiva incapacità del Sistema sanitario nazionale di assistere e curare al meglio i cittadini. Grazie ai vantaggi della sanità digitale, invertire la rotta si può. E si deve”.