Basta acquisti compulsivi: arriva la sfida che fa bene al budget e all’ambiente

Si chiama #nospendchallenge la sfida virale che invita tutti a spendere e a consumare meno. Per i più motivati, l’obiettivo è riuscire a non spendere proprio nulla: e non si tratta di una necessità dovuta a scarse disponibilità economiche, ma di una vero e proprio stile di vita. Una tendenza che unisce quindi due nobili scopi: gestire consapevolmente il denaro in un momento difficile a livello globale e soprattutto ridurre l’impatto ambientale causato dai consumi eccessivi.

Una scelta radicale

Nel contesto attuale, sia nel mondo reale sia in quello virtuale, la #nospendchallenge spicca come una sfida tutt’altro che frivola. Prendersi questo impegno implica una decisione radicale: non acquistare nulla che non sia strettamente necessario per un periodo predeterminato, che può variare da una settimana a un anno. Tuttavia, alcune spese fondamentali, come il mutuo, le bollette, il cibo, i medicinali e gli acquisti obbligati, rimangono escluse dalla sfida.

Una pianificazione attenta

Affrontare la no spend challenge richiede una pianificazione attenta. Vanno infatti stabilite in anticipo le voci essenziali da otto ciò che può essere sacrificato. Ad esempio, gli esperti consigliano di dire no all’acquisto di libri se in casa ce ne sono già molti altri da leggere, riscoprendo invece l’utilità delle biblioteche. Allo stesso modo, dovrebbero essere evitati vestiti, pranzi fuori, cibi non salutari, cosmetici, device elettronici, media in streaming e molti altri acquisti superflui dovrebbero essere evitati.

Consapevolezza sull’impatto ambientale dietro i nostri acquisti

Il cuore della sfida risiede nella consapevolezza dell’impatto ambientale che gli acquisti hanno. La sovraproduzione, soprattutto nell’industria della moda, ha generato costi ecologici incontrollabili. La Generazione Z, attenta alle questioni ambientali, si sta impegnando attivamente in questa sfida come forma di protesta contro il consumismo senza freni e la produzione non sostenibile.

La pandemia ha amplificato il ricorso degli acquisti online, riferisce Adnkronos, con ulteriori conseguenze ambientali derivanti dagli imballaggi e dal trasporto. La “no-spend-challenge” mira a interrompere il circolo vizioso degli acquisti compulsivi, promuovendo l’economia circolare e la consapevolezza delle reali necessità.

Imparare a gestire le finanze

Inoltre, la sfida vuole anche insegnare ai più giovani a gestire in maniera migliore le finanze. I ragazzi della Generazione Z, così come le donne, sono considerati elementi vulnerabili nell’ambito dell’educazione finanziaria. La #nospendchallenge può rappresentare uno strumento per riflettere su ogni acquisto, promuovendo una gestione più consapevole delle proprie disponibilità economiche.

In conclusione, la no spend challenge dimostra che si può vivere con meno, contribuendo al benessere personale, all’ambiente e alla salute finanziaria. La sfida va oltre la mera restrizione economica, fungendo da catalizzatore per cambiamenti positivi nella vita quotidiana.