Generazione Z, il 57% degli italiani boccia lo slang

La Generazione Z, con il suo slang e le sue espressioni, viene bocciata dal 57% dei cittadini italiani. Questo è quanto emerge da un’indagine condotta da Preply, che ha intervistato circa 1.600 madrelingua italiani. Sono diverse le parole che vengono comunemente utilizzate dai giovani ma che non piacciono ai loro genitori e concittadini più grandi. Tra i termini meno apprezzati, in cima alla lista delle abbreviazioni, acronimi, idiomatismi e inglesismi che possono rendere una conversazione incomprensibile per molti, c’è “Bro”, abbreviazione di “brother” in inglese, usata come termine di affetto tra coetanei. Seguono l’immarcescibile “Scialla”, che indica una situazione di tranquillità, e “boomer”, utilizzato per indicare la “lentezza” con cui i soggetti tra i 60 e i 70 anni si adattano alle trasformazioni tecnologiche.

“Postare” è il termine slang più utilizzato

Secondo il rapporto, l’89% degli italiani ammette di utilizzare qualche termine dello slang, ma solo il 18% lo fa abitualmente nella maggior parte delle conversazioni. Tra le espressioni gergali più conosciute, troviamo “postare”, “un botto” e “spoilerare”, che sono diventate comuni anche tra i “boomer”. Altre espressioni difficili da digerire per alcuni sono “Che sbatti”, che significa non avere voglia di fare nulla, “Gls”, abbreviazione di “già lo sai”, e il classico “amò”, abbreviazione affettuosa di “amore”. Alcune frasi gergali meno conosciute includono “abbuco”, “bibbi”, “bae” e “simp”, che richiedono una certa dimestichezza con lo slang per comprenderle.

Si impara su Internet e sui social

Ma dove si impara lo slang? Secondo il 59% degli intervistati, lo slang viene assorbito da Internet o dai social media, mentre il 43% lo apprende dagli amici e il 18% dalla famiglia. Sebbene il 13% degli italiani pensi che sia appropriato utilizzare lo slang anche in contesti professionali, solo il 4% avrebbe il coraggio di farlo davanti al proprio capo.

Ogni generazione ha il suo linguaggio

In conclusione, l’indagine evidenzia una disparità di comprensione e utilizzo dello slang tra le diverse generazioni. Mentre i giovani si esprimono liberamente con il loro linguaggio informale, molti adulti faticano a seguirli e considerano queste espressioni estranee e poco comprensibili. Tuttavia, è importante sottolineare che l’utilizzo dello slang può variare a seconda del contesto e delle relazioni interpersonali, e che ogni generazione ha il suo modo di comunicare e di esprimersi.