La matematica? Mette l’ansia anche all’Intelligenza Artificiale 

Un recente studio ha evidenziato come GPT-3, GPT-3.5 e GPT-4, modelli di intelligenza artificiale, associno la matematica a concetti negativi, alimentando l’ansia e la difficoltà che molti studenti italiani affrontano durante gli studi superiori, soprattutto in vista degli esami di maturità. Secondo lo studio pubblicato sulla rivista scientifica Big Data and Cognitive Computing, anche i grandi modelli di linguaggio come GPT-3, GPT-3.5 e persino GPT-4 associano la matematica ad aspetti fortemente negativi, come “difficile”, “frustrante” o “noioso”.
Questo comportamento è stato misurato attraverso le reti di “forma mentis comportamentale”, una sorta di mappa cognitiva che permette di comprendere la percezione di un concetto analizzando le sue associazioni con altri concetti. I risultati sono stati sorprendenti: GPT-3 e GPT-3.5, nella loro capacità di diffondere conoscenza, hanno associato la matematica a concetti noiosi, ansiosi, problematici e negativi, come un noioso viaggio su un’isola deserta, senza alcuna connessione positiva con le sue applicazioni reali e avventurose. 

Chat Gpt percepisce la matematica come… uno studente

“Questo risultato è in linea con le percezioni negative sulla matematica che abbiamo riscontrato negli studenti italiani delle scuole superiori”, afferma il professor Massimo Stella, co-autore dello studio e docente di psicometria presso il Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive dell’Università di Trento. “A differenza dei professionisti che intraprendono carriere scientifiche e vedono la matematica come un tesoro creativo e pratico, questi modelli la considerano come qualcosa di astratto, distante dai progressi scientifici e dalla comprensione del mondo reale”.
Questa tendenza a percepire la matematica in modo negativo potrebbe avere gravi conseguenze, creando uno squalo nel tranquillo mare della conoscenza. Questi modelli di linguaggio agiscono come specchi psico-sociali, riflettendo pregiudizi e atteggiamenti che sono stati incorporati nel loro “DNA” linguistico durante il processo di allenamento. La mancanza di trasparenza rende difficile monitorare l’effetto delle risposte fornite da questi modelli. Non è ancora chiaro se queste associazioni negative possano influenzare negativamente alcuni utenti, aggravando l’ansia matematica già esistente.

Il rischio di estremizzare sentimenti negativi

Gli autori dello studio ritengono che le interazioni sociali con questi modelli potrebbero esacerbare gli stereotipi o le insicurezze preesistenti riguardo alla matematica tra gli studenti e persino tra i genitori. Potrebbero confermare atteggiamenti negativi già presenti o alimentare messaggi subliminali che la matematica è difficile per certi gruppi specifici. Questo fenomeno, noto come “minaccia dello stereotipo”, può influenzare le performance accademiche. Tali atteggiamenti negativi possono ostacolare l’apprendimento delle competenze tecniche in matematica e statistica, come una tempesta che impedisce di raggiungere l’isola della conoscenza.

Le paure dei modelli di linguaggio

Questo ci avverte che i modelli di linguaggio, nonostante la loro potenza, hanno anche le loro paure. Come noi, possono essere intimiditi dalla matematica. La sfida per il futuro è navigare attraverso queste tempeste, correggendo tali pregiudizi, in modo che questi modelli possano guidarci verso un mare di conoscenza più sereno e proficuo.