Gli italiani non vogliono dire addio al contante

Ancora legati al contante, gli italiani dimenticano la praticità dei pagamenti digitali, e il posizionamento dell’Italia nel Cashless Society Index 2019 resta invariato. Secondo lo strumento di monitoraggio sviluppato da The European House – Ambrosetti, il grado di modernizzazione e innovazione del nostro Paese misura un punteggio medio di 3,68 su 10. E rispetto al livello di digitalizzazione dell’economia e dei sistemi di pagamenti dal 2017 l’Italia resta nelle retrovie del ranking europeo dei 28 Paesi in 23a posizione.

Fra le 35 peggiori economie al mondo per intensità del contante

Ad abbassare la nostra performance rispetto al resto dei Paesi europei è proprio il livello di utilizzo degli strumenti di pagamento elettronici. Nella macro-categoria sullo stato dei pagamenti nel 2019 l’Italia perde infatti una posizione rispetto all’anno scorso. Inoltre, l’Italia resta nel gruppo delle 35 peggiori economie al mondo per intensità del contante (contante in circolazione su Pil), con una percentuale dell’11,8%, superiore di quasi un punto rispetto alla media dell’eurozona (11% nel 2016).

Tutto sotto controllo e al sicuro da frodi

Sarebbe quindi necessario rafforzare il concetto secondo il quale con i pagamenti digitali si ha a disposizione uno strumento di controllo accurato e tempestivo delle spese effettuate. E sempre più a portata di mano, anche grazie alle nuove tecnologie. Le carte di credito di fatto ora sono “nello” smartphone, e con le app di internet banking è possibile gestire il proprio conto corrente da remoto, il proprio portafoglio di risparmio, dialogare con la banca e ottenere servizi personalizzati.

Con un sistema di monitoraggio delle transazioni, inoltre, eventuali tentativi di frode vengono individuati immediatamente.

Oggi più sicurezza sugli acquisti online

Una sicurezza aumentata anche dal diretto controllo esercitato dal consumatore in tempo reale, attraverso le notifiche ricevute via app o via sms.

Nel caso in cui una transazione non appartenga all’intestatario della carta, riporta Adnkronos,

si può infatti contattare immediatamente il servizio clienti, e si blocca la carta stessa.

Chiarezza e controllo sono garantiti anche sugli acquisti fatti online. Al momento del pagamento di un acquisto sul web si può ricevere infatti un sms al numero di cellulare indicato che riporta un codice di sicurezza dinamico di 6 cifre utilizzabile solo una volta per completare l’acquisto.

Promuovere un’azione integrata per accompagnare la transizione cashless

Occorre, quindi, promuovere un’azione sistemica e integrata per accompagnare la transizione cashless anche nel nostro Paese, così come già avviene all’estero. La Community Cashless Society ha formulato proposte d’azione per promuovere la diffusione dei pagamenti elettronici in Italia, di cui alcune si sono tradotte in policy concrete, come la previsione del pos obbligatorio per gli esercenti, il lancio di una campagna di comunicazione sui media, la fatturazione elettronica e la promozione di progetti-pilota su base territoriale. Per altre, invece, come nel caso della lotteria dei corrispettivi, se ne vedranno gli effetti nel futuro prossimo. La fase sperimentale della proposta è infatti prevista per il 1° gennaio 2020.