A giugno 560mila assunzioni, ma permane la difficoltà di reperimento

A giugno le opportunità di lavoro offerte dalle imprese sono circa 560mila, soprattutto nei settori commercio, turismo e servizi alle persone. In crescita, però, è anche la difficoltà di reperimento, che si attesta al 39,2%, circa +9% rispetto a giugno 2021.
A delineare questo scenario è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, che elabora le previsioni occupazionali di giugno. Secondo il Bollettino, l’industria programma a giugno 131mila entrate, +32mila assunzioni rispetto maggio e 328mila nel trimestre giugno-agosto, ma -32mila rispetto a quanto previsto a giugno 2021.

Circa 428mila contratti nei servizi

Nel settore dei servizi sono circa 428mila i contratti di lavoro che si intendono attivare (+83mila rispetto a maggio) e oltre 1milione quelli previsti per il trimestre giugno-agosto. Si conferma il prevalente ricorso ai contratti a tempo determinato (oltre il 60% dei casi), mentre i contratti a tempo indeterminato raggiungono il 14,2%, di somministrazione il 9,6%, di apprendistato il 5% e le altre tipologie contrattuali l’11%. A guidare la domanda di lavoro sono i principali comparti dei servizi: la filiera turistica ha programmato per l’inizio del periodo estivo 157mila assunzioni (+50,1% su maggio), i servizi alle persone 74mila (+10,2%), e il commercio 70mila (+34,6%).

Mismatch più elevato tra gli operai specializzati

Previsioni positive anche per i servizi dei media e comunicazione (+77,5%) e assicurativi e finanziari (+51,5%). Per quanto riguarda i settori manifatturieri, i flussi di assunzione più elevati sono previsti dalle industrie meccaniche ed elettroniche (21mila), le industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo (17mila) e le industrie alimentari (13mila), con variazioni positive rispetto al mese scorso, ma negative rispetto ai livelli segnalati un anno fa. Dinamica simile anche per le costruzioni, con 46mila assunzioni programmate (+39,3% su maggio, ma -19,7% rispetto al 2021). In crescita anche a quota di assunzioni per cui le imprese dichiarano difficoltà di reperimento. Il mismatch si conferma più elevato tra gli operai specializzati (53,1%), le professioni tecniche (48,3%), e tra i dirigenti e le professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione (46,9%).

Difficoltà di reperimento: si conferma il ranking da Nord a Sud

Tra i profili più difficili da reperire, specialisti in scienze della vita (76,1%), in scienze matematiche, informatiche e scientifiche (55,2%), tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (64,2%), informatici, telematici e delle telecomunicazioni (58,9%), della salute (57,1%) e tecnici in campo ingegneristico (56,0%). Tra gli operai specializzati, difficoltà di reperimento soprattutto per fonditori e saldatori (67,0%), fabbri ferrai e costruttori di utensili (63,1%), operai addetti alle rifiniture delle costruzioni (62,9%) e meccanici artigianali, montatori, riparatori e manutentori di macchine fisse e mobili (62,1%).
A livello territoriale si conferma il ranking da Nord a Sud: per le imprese del Nord-Est sono difficili da reperire il 44,5% delle figure ricercate, seguite dal Nord-Ovest (41,2%), Centro (37,7%) e Sud-Isole (33,8%).